venerdì 23 novembre 2007

Pezzi di Legno...


Le opinioni sono una cosa importante... che va rispettata...

Diceva Voltaire: "Disapprovo quello che dite, ma difenderò fino alla morte il vostro diritto di dirlo"


C'avete mai fatto caso?

Quando qualcuno ha un opinione... che sia sull'esistenza di Dio o su quella di un rigore...

... cerca con tutte le sue forze di trasmetterla nelle menti degli altri...

... con ogni mezzo...


E spesso ci riesce... in un modo o nell'altro...

E si finisce col dargli ragione... con l'appoggiare il suo punto di vista...

Si arriva perfino a difenderla a spada tratta... come se fosse nostra...


Ma noi siamo legna diversa... non vogliamo ardere...


...


C’era una volta un pezzo di legno... Tranquilli, questa non è la favola di Pinocchio.

E' semplicemente la storia di un pezzo di legno, uno dei milioni di pezzi di legno che la natura regala a quelli che hanno voglia di riscaldarsi intorno a un camino.

Il pezzo di legno aveva infatti un destino segnato: era stato accatastato con migliaia di altri suoi simili, pronto ad essere venduto al mercato e poi bruciato.

I primi a comprarlo furono i compagni.

Lo portarono alla loro casa, e insieme ad altri gli diedero fuoco.

Con somma sorpresa scoprirono subito che quel pezzo di legno, proprio quello di cui stiamo parlando, non voleva bruciare.

Provarono con ogni mezzo, con lo spirito e la ragion pura, con la benzina del dissenso, con il petrolio dei grandi pensatori, ma non c’era niente da fare. Il pezzo di legno faceva qualche scintilla, ma nulla di più.

Così i compagni lo portarono al mercato dicendo che non andava bene, e lo cambiarono con un altro.

Il pezzo di legno, incatramato a dovere, restò nel mercato per un po’ di tempo.

Vide tutta l’impalcatura sulla quale era costruito, e vide che era fragile, e poi vide che sotto l’impalcatura c’erano migliaia di persone che a turno sorreggevano i pali.

Poi arrivarono i fratelli, e lo portarono via, con tanti suoi simili.

Anche i fratelli misero il pezzo di legno nella stufa e tentarono di dargli fuoco. Ma non ci fu nulla da fare.

Quel pezzo di legno non aveva alcuna intenzione di bruciare.

I fratelli usarono alcuni solventi molto infiammabili: vangeli, bibbia, vari testi sacri... chiesero aiuto ai loro colleghi dell’ovest e dell’est, i monaci del tibet, i rabbini, i bramini, e i muezzin.

Ognuno di loro aggiunse del suo: prediche, testi, sacre rote e rotoli della legge.

Ma il pezzo di legno, imbevuto e irrobustito ormai di tutte quelle sostanze, era completamente refrattario alle fiamme.

Lo riportarono al mercato lasciandolo lì per molto tempo.

Ai clienti che passavano i mercanti raccontavano che era inutile comprarlo, perché tanto non bruciava. E stavano quasi per abbandonarlo in una discarica, quando un gruppo di anarchici lo raccolse da dietro a una cassetta, e lo portò in un centro sociale, insieme a molti altri suoi simili.

Essi usarono ogni forma di violenza e non violenza per farlo ardere, ma anche qui, sebbene ci fosse una grande partecipazione da parte del pezzo di legno, non ci fu verso di prendere fuoco.

Il pezzo di legno venne riportato indietro. I mercanti non ci fecero più caso, e lo lasciarono in una discarica alla prima occasione.

Qui venne messo in un enorme inceneritore, anzi un termovalorizzatore, un apparecchio enorme che bruciava rifiuti e li trasformava in energia.

Ebbene, anche in questo caso il pezzo di legno non bruciò, inchiodando l’enorme macchina, e fu un caso di cui ancora si parla sui giornali.

Il pezzo di legno non bruciò mai, perché non sentiva il sacro fuoco delle passioni.

Era infatti uno di quei disgraziati senza Dio, che non avevano mai seguito alcuna bandiera, impassibili ad ogni mutamento, incapaci di provare entusiasmo per questa o quella causa religiosa o ideologica.

Aveva sperimentato tante strade, ma nessuna portava all’uscita della vita, tranne quella di un lento lunghissimo consumarsi nel tempo, grazie all’acqua, al vento, al sole.

Il pezzo di legno non voleva trasformarsi in modo violento in energia.

Il pezzo di legno voleva farlo in modo naturale, perché gli uomini capissero che la violenza sulle fonti poteva tornare indietro decuplicata, perché il nostro essere è una parte infinitesimale di un sistema complesso, un sistema che reagisce in modo imprevedibile.

Semplicemente, il pezzo di legno non bruciò mai.

Si sciolse lentamente nella terra, ai margini di un bosco, diventò pane per le termiti, per i vermi, per quella parte di mondo che si nutrì di lui, diventando eccezionalmente feconda.

Molti anni dopo un bambino ne raccolse un pezzo piccolissimo, e insieme al padre lo buttò nel camino.

Naturalmente il piccolo legnetto rimase immobile, senza ardere.

E allora il bambino prese a raccontare al padre la storia del pezzo di legno che non voleva prendere fuoco.

...


Liberamente tratto dalla puntata 213 de "Il Ballo di San Vito"... scaricabile dal sito www.ilballodisanvito.com


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